La guida definitiva alla scrittura in ottica SEO

Sapevi che ogni minuto vede la nascita di oltre 500 siti web? Ovvio, solo un’esigua parte di questi siti può in qualche modo essere un tuo competitor, ma fa un certo effetto pensare che, quando avrai terminato di leggere questo articolo, nel web ci saranno 5000 siti in più.

In questo scenario assume grande importanza il SEO copywriting, con cui si intendono le tecniche di scrittura per il web che mirano a offrire contenuti di qualità ai propri utenti e, al contempo, permettono ai motori di ricerca di cogliere efficacemente la natura dei contenuti realizzati.

Perché non puoi fare a meno di scrivere in ottica SEO?

La domanda giusta, in realtà, dovrebbe essere: perché non farlo? Pensa all’impegno richiesto dalla scrittura di un contenuto per il tuo sito e alla frustrazione che provi quando questo non porta il traffico che ti aspettavi.

Il web è pieno di articoli di altissima qualità che faticano a posizionarsi per via di una scarsa ottimizzazione SEO del contenuto. Ecco allora perché voglio presentarti questa SEO copywriting checklist e parlarti di come un buon contenuto in ottica SEO può aiutarti a intercettare le ricerche dei tuoi utenti e generare traffico di qualità.

Prima di buttarti nella scrittura, assicurati di conoscere le parole chiave per cui vuoi ottimizzare il tuo testo. Se non sai ancora quali keyword utilizzare, leggi questo articolo dedicato alla ricerca delle parole chiave!

1. Best practice di SEO copywriting: tieni sempre a mente l’intento di ricerca dei tuoi utenti

Prima di iniziare a scrivere intere paginate di testo fermati a ragionare sull’intento di ricerca che si cela dietro una determinata query. Si tratta di una ricerca che denota un intento di acquisto o uno informativo? Oppure qualcos’altro?

Analizzando i risultati che trovi all’interno della SERP per la chiave di tuo interesse, potresti scoprire che l’utente che effettua quel tipo di ricerca in realtà ha un bisogno diverso da quello che tu, per mezzo del tuo contenuto, pensavi di soddisfare.

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Per questo motivo è fondamentale conoscere l’utente e le tematiche di suo interesse al fine di realizzare un contenuto web di qualità. Prenditi dunque del tempo per analizzare i risultati di ricerca per le query su cui ti interessa posizionarti e dai un’occhiata ai contenuti: di che cosa parlano? Quali sono i temi trattati? Come è stato strutturato il contenuto? Ci sono immagini o altri elementi che facilitano la lettura? E così via…

2. Focus sulla qualità dei contenuti

In quanti articoli hai già letto il noto mantra “content is king”? Il punto è che, per quanto ciò possa suonare banale, un contenuto ben scritto, privo di errori grammaticali e che svisceri in maniera esaustiva un determinato argomento è sicuramente più apprezzato di un testo redatto con scarsa professionalità o, peggio ancora, realizzato solo per vendere guest post sul proprio sito.

L’obiettivo di Google è sempre più quello di fornire agli utenti risposte complete e immediate alle proprie domande. Non stupisce, allora, la presenza di rater umani che, nel rispetto delle linee guida fornite da Google, valutano la qualità di una pagina web prendendo in considerazione elementi come:

  • lo scopo della pagina (o, quando necessario, dell’intero sito web);
  • la completezza del contenuto trattato nella pagina;
  • il livello di expertise di chi ha scritto il contenuto.

Una regola d’oro del SEO copywriting consiste allora nell’imparare a trattare un argomento in maniera precisa, approfondita e coerente con lo scopo della pagina. È chiaro, infatti, che se una pagina ha un intento umoristico la presenza di errori grammaticali voluti non sarà un indice di bassa qualità; ma ti fideresti di una fonte online che riporta informazioni mediche scritte in un italiano stentato?

3. L’uso delle parole chiave nel SEO copywriting

Una delle domande più frequenti, quando si parla di SEO copywriting, è: quante volte utilizzare la parola chiave nel testo? È il concetto di keyword density, tanto famoso quanto ormai desueto. Il mio consiglio è quello di scrivere nella maniera più naturale possibile, anche perché se un argomento tratta una determinata tematica è normale che una keyword ricorra più volte all’interno dello stesso testo.

Piuttosto, è importante fare uso di sinonimi, plurali e chiavi correlate alla keyword per cui sei interessato a posizionarti. Utilizzando un lessico ampio e semanticamente coerente riuscirai a rendere la lettura meno ripetitiva e, soprattutto, darai ai motori di ricerca l’impressione che il tuo contenuto sia autorevole e completo.

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Esistono tuttavia alcuni specifici elementi o tag dove l’inserimento delle keyword può dare al contenuto una spinta notevole all’interno dei risultati di ricerca:

  • title e meta description
  • heading (h1, h2, h3)
  • immagini

Title e meta description

Title e meta description sono tag HTML (presenti nella sezione <head> di una pagina web) che, assieme alla URL, formano lo snippet di una pagina tra i risultati di ricerca. Trattandosi dei primi elementi in cui l’utente si imbatte a seguito di una ricerca, è fondamentale fare in modo che essi siano il più possibile accattivanti in modo da indurre l’utente a cliccare sul risultato.

Due consigli per l’ottimizzazione del title:

  • inserisci la parola chiave principale verso l’inizio del tag;
  • non superare i 65-70 caratteri, spazi compresi.

Due consigli per l’ottimizzazione della meta description:

  • non superare i 160 caratteri, spazi compresi;
  • dato il maggior numero di caratteri a disposizione, cerca di sfruttare anche le parole chiave correlate in modo da abbracciare lo spettro di keyword più ampio possibile.

Heading (h1, h2, h3…)

In HTML, i tag che identificano i titoli sono i famosi <h>: <h1> per il titolo principale, <h2> per i sottotitoli, <h3> per i titoli dei paragrafi, e così via fino ad arrivare al tag <h6>.

In ottica di SEO copywriting, il titolo più importante è senza dubbio il tag <h1> (del tutto comprensibile, trattandosi del principale titolo visibile del contenuto). La scelta del titolo ottimale è una fase molto delicata, in quanto esso dev’essere in grado di risultare tanto appetibile agli utenti quanto ai motori di ricerca. Parleremo più avanti di come scegliere il titolo migliore per il proprio post; lato SEO, è sufficiente dire che inserire la keyword di proprio interesse nel tag <h1> ha un notevole impatto sul posizionamento; consiglio, comunque, di non utilizzare parole o frasi identiche per la compilazione di title e h1.

Anche i tag <h2> e <h3> incidono sul posizionamento della pagina. L’ideale è riuscire a creare una gerarchia semantica sfruttando non solo le parole chiave correlate (suggerisco in particolare l’uso delle cosiddette code lunghe), ma anche tematiche affini. Ad esempio:

<h1>Zucchero bianco, proprietà e benefici</h1>

<h2>Alternative allo zucchero bianco</h2>

<h3>Zucchero di canna</h3>

<h3>Sciroppo d’acero</h3>

Le parole chiave a tua disposizione ti aiuteranno dunque a creare una sorta di mappa mentale utile per la stesura del contenuto, in quanto ti permettono di esporre le tematiche più importanti per i tuoi utenti - in termini di volumi di ricerca e pertinenza - all’interno di sezioni e paragrafi dedicati.

Immagini

Anche le immagini rappresentano un elemento che suggerisce a Google l'argomento che si sta trattando.

In particolare, è possibile ottenere benefici in termini SEO in due modi: il primo consiste nell’inserire una parola chiave all’interno dell’attributo alt, ottenendo dunque un risultato simile a questo: <img src=”url-immagine” alt="keyword">.

Il secondo modo prevede di rinominare il file dell’immagine, anche questa volta utilizzando una keyword relativa all’argomento del contenuto.

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4. Vuoi fare del buon SEO copywriting? Presta attenzione al titolo

Nella sezione precedente abbiamo parlato di come ottimizzare il titolo h1 in ottica SEO. Ma come scrivere un titolo che riesca veramente a catturare l’attenzione degli utenti?

Fermo restando che accuratezza e brevità rimangono le caratteristiche principali per un titolo efficace, nel corso degli ultimi anni si sono affermati alcuni standard in grado di trasformare una semplice headline in una vera e propria calamita per utenti. Vediamone alcuni.

  • Liste: “5 modi per aumentare le visite al tuo sito”
  • How to: “Come aumentare le visite al tuo sito e perché”
  • Domande: “Sai veramente come aumentare le visite al tuo sito?”
  • Negazioni: “Le cose da NON fare per aumentare le visite al tuo sito”
  • Segreti/trucchi: “I 5 trucchi per aumentare le visite al tuo sito”
  • Tutto ciò che… : “Tutto ciò che devi sapere per aumentare le visite al tuo sito”

Chiaramente, così come per il resto del testo, anche la scelta del titolo dovrà tenere in considerazione l’utente a cui ti rivolgi. Attenzione inoltre a non farti cogliere impreparato: se scrivi un titolo utilizzando il formato “Segreti/trucchi”, dovrai assicurarti che le informazioni da te fornite siano davvero poco note, altrimenti rischieresti di risultare poco attendibile.

5. Lunghezza e formattazione del testo

Un’altra domanda che spesso viene fatta a chi si intende di SEO copywriting è: quanto devo scrivere per avere un testo SEO-friendly? La risposta è: quanto basta. Non esiste un numero magico di parole superato il quale il tuo contenuto passerà dalla seconda alla prima pagina.

Scrivere un testo SEO-friendly significa rispettare le regole descritte finora e, lo ripeto, realizzare un contenuto completo e che risponda in maniera ottimale alla query dell’utente. È vero, tuttavia, che in molti casi a posizionarsi sono testi molto lunghi, i cosiddetti pillar content. Ma hai mai visto la pagina-categoria di un ecommerce ricca di testo?

Il numero di parole da scrivere varia da query a query, ed è evidente che una query informativa, per essere soddisfatta, richiede una quantità di testo necessariamente più ampia rispetto ad una ricerca volta all’acquisto di un prodotto.

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Presta invece attenzione alla formattazione del testo. In molti casi Google vede di buon occhio quei contenuti che presentano elementi come elenchi puntati, tabelle, video o qualsiasi altra cosa che li distingua da altre centinaia di contenuti già presenti in rete. Per andare sul sicuro, analizza ancora una volta i risultati della SERP per query di tuo interesse e dai un’occhiata a come i tuoi competitor hanno strutturato la pagina.

Non dimenticare infine di utilizzare elementi stilistici come il grassetto. Questo ha una duplice valenza: da una parte dona vivacità al testo rendendolo meno piatto e facilitando la lettura, dall’altra permette di dare maggiore rilevanza alle parole evidenziate. Anche per quanto riguarda l’uso del grassetto non ci sono particolari regole da seguire, l’importante è evitare di esagerare.

6. Link interni vs. link esterni

Concludiamo questo articolo sul SEO copywriting parlando di link. Un testo online può contenere anzitutto link interni, i quali permettono di tenere l’utente sul proprio sito facendolo passare da un articolo all’altro. Non solo: il corretto uso dei link internipermette di diffondere l’autorevolezza del sito da pagina a pagina, e ottimizzando gli anchor text dei link con una parola chiave potrai anche contribuire a rafforzare il ranking della pagina target per la keyword utilizzata come ancora.

Anche i link esterni sono fondamentali in fase di creazione del contenuto. A parità di altri fattori, Google infatti privilegerà quei contenuti che presentano un link in uscita verso una fonte autorevole, a patto che questa sia coerente con il contenuto trattato sulla propria pagina e che non abbia subito penalizzazioni dal motore di ricerca.

Ora hai tutte le basi necessarie per diventare un SEO copywriter modello: leggi gli altri nostri articoli sul mondo SEO e… buona scrittura!